Santuario di Mongiovino | Official Web Site

Storia del Santuario della Madonna di Mongiovino

Il santuario sorge sul declivio ai piedi del castello di Mongiovino, non lontano da  Tavernelle. È un tipico santuario mariano, che si colloca sulla scia di un fenomeno di devozione destinato ad una vasta fortuna nell’Europa cristiana nei secoli finali del medioevo. L’episodio che dette inizio alla devozione avvenne intorno al 1500. Il 4 giugno 1513 il vescovo di Chiusi concedette agli abitanti del castello lo juspatronato di un oratorio che si stava costruendo in onore di un’immagine miracolosa, nonché l’amministrazione delle offerte che erano lasciate da «una moltitudine incredibile ed ammirevole di gente si reca qui in devoto pellegrinaggio». Cinque mesi dopo papa Leone X Medici intervenne in favore degli strepitosi prodigi che vi avvenivano e nel 1524 si dette inizio alla costruzione di una chiesa monumentale. Una voce tradizionale ne indicava l’autore in Donato Bramante da Urbino, ma una serie di pagamenti registrati negli anni 1525-26 ha restituito la paternità del progetto a Rocco da Vicenza, un architetto e lapicida vicentino che era già da alcuni anni attivo in Umbria e che le dette l’aspetto di un massiccio blocco quadrato con un’abside sporgente, sormontato da una cupola centrale e con quattro facciate completate da timpani orizzontali con rosoni. Nel giro di pochi anni fu portata a termine la costruzione. La data 1525 si legge nella decorazione scultorea della cappella della Madonna, mentre da documenti risulta che la cupola era già ultimata e imbiancata nel 1528. Nel 1533 i due ingressi simmetrici che si aprono sul lato nord e sud furono decorati da sculture di lapicidi veneti e toscani. Gli affreschi nelle lunette sono del perugino Orsino di Antonio Carota (1578).

Mongiovino Sanctuary

The Sanctuary is situated on the slopes of the hill where castle Mongiovino stands, not far from Tavernelle. It is a typical Marian sanctuary built in the wake of the popular devotion that swept Christian Europe in the last centuries of the medieval period.  Mongiovino’s Marian devotion dates back to an episode from the early XVI century. On 4 June 1513 the bishop of Chiusi conceded the right of patronage over an oratory, which was being built in honour of a Madonna in Majesty painting, to the inhabitants of the castle, as well as allowing them to administer the offerings that were donated by “an incredible and admirable crowd of people who were drawn here as devout pilgrims”. Five months later Pope Leo X gave his blessing to the prodigious crowds, and work was started on a large church in 1524. Legend has it that it was designed by Donato Bramante da Urbino, but a series of payments registered in the years 1525-26 confirm that the project was overseen by Rocco da Vicenza, an architect and stonemason from Vicenza who had already been working in Umbria for a few years. He was responsible for the particular design: a large square block with a protruding apse, surmounted by a central dome, with four façades complete with horizontal gables with rose windows. It was completed within a few years. The date 1525 can be read in the sculpted decorations of the Madonna chapel, and documents record that the dome was finished and painted in 1528. In 1533 the two symmetrical entrances that open onto the north and south side were decorated by stonemasons from Veneto and Tuscany. The frescoes in the lunettes are by Orsino di Antonio Carota from Perugia (1578).

 _________

Madonna col Bambino – Ignoto pittore umbro del XIV secolo

L’immagine miracolosa che ha dato inizio alla costruzione del santuario di Mongiovino è conservata in un altare isolato in forma di tempietto posto al centro della cappella della Madonna. L’affresco, che ritrae una Madonna col Bambino in trono tra quattro angeli, fu dipinto da un pittore umbro intorno alla metà del XIV secolo. Nel 1525 Rocco da Vicenza portò a termine la costruzione della cappella, data che si legge sulle candelabre di un pilastro. Della stessa epoca è l’altare in pietra, compresa la figura dell’Eterno dipinta nella lunetta sopra la Maestà. La leggenda di fondazione narra di una pastorella di nome Andreana, che sentì una voce uscire da un’edicola nei pressi di una fonte. La Madonna la pregava di dire agli abitanti del castello di Mongiovino di ripulire l’edicola dai rovi e di restituirla alla venerazione. La giovane non fu creduta dai suoi compaesani, benché avesse a lungo insistito nella richiesta. Un giorno, mentre si recava a prendere acqua alla fonte, la Vergine le ordinò di tornare al castello portando sulla testa una brocca piena con l’apertura rivolta verso il basso. Di fronte all’evidenza del miracolo Andreana fu creduta dai suoi compaesani, che ripulirono l’edicola. I miracoli che seguirono furono raffigurati da Giovanni Battista Lombardelli (1587) alle pareti del coro retrostante l’altare. Il primo episodio racconta di un velo che un chierichetto aveva donato per grazia ricevuta alla Maestà, fu fatto levare dal pievano di Mogliano per custodirlo nella chiesa di San Martino e tornò indietro. Il secondo  racconta quando il pievano ordinò ai suoi parrocchiani di pulire intorno all’edicola e di digiunare tre giorni a pane e acqua. Il terzo raffigura gli uomini di Mongiovino che tagliano i rovi e portano via le pietre intorno alla Maestà. Il quarto racconta quando gli operai, che per digiuno mangiavano solo pane e acqua, furono saziati dal pane che persino avanzò.  

Mongiovino Sanctuary, Unknown XIV century Umbrian painter – Madonna with Child

The painting that inspired the construction of the Mongiovino sanctuary is held in an isolated altar shaped like a small temple situated at the centre of the Madonna chapel. The fresco, depicting a Throned Madonna with Child between four angels, was painted by an Umbrian painter around the middle of the XIV century. Rocco da Vicenza finished work on the chapel in 1525, as can be read on the candelabra on one of the pillars. The stone altar dates back to the same period, including the figure of the Eternal Father painted in the lunette above the Madonna in Majesty. Legend tells of a shepherd girl called Andreana, who heard a voice emanating from a shrine built to house a religious painting near a spring. The Madonna implored her to tell the inhabitants of Mongiovino castle to clear the undergrowth from around the shrine and venerate it once more. Nobody believed the young girl at first, but she persisted in her tale. One day, while she was gathering water from the spring the Virgin spoke to her again, telling her to return to the castle carrying the full pitcher upside down on her head. On witnessing this miracle, the people of Mongiovino immediately set about clearing the undergrowth and stones from the shrine. Giovanni Battista Lombardelli decorated the choir stalls behind the altar with other miracles attributed to the painting (1587). The first episode tells of a veil that an altar boy had donated to the Madonna in Majesty as thanks for receiving grace. A priest from Mogliano took the veil to San Martino church for safekeeping, but it returned to where the altar boy had originally placed it. The second picture tells of how the priest ordered his parishioners to clear the land around the shrine, and to fast for three days with only bread and water. The third depicts the men of Mongiovino busy cutting away the undergrowth and carrying away the stones from around the Madonna in Majesty. The fourth relates how the workers were so satiated by their bread and water fast that there was even bread left over.

 _________

Santuario della Madonna di Mongiovino – Decorazione dell’interno

Il santuario presenta al suo interno la più importante decorazione ad affresco del secondo Cinquecento presente nella regione, in gran parte eseguita da pittori forestieri chiamati dalla Toscana, dalle Marche e dai Paesi Bassi. La chiesa ha una pianta quadrata con croce greca iscritta. Il vano centrale è coperto da una cupola con un alto tamburo che poggia su quattro robusti pilastri; sulla volta è una Incoronazione della Vergine del tifernate Mattia Batini (1709). Sul lato orientale è l’ingresso alla cappella della Madonna, al cui interno è l’edicola mariana che ha dato origine al santuario. È preceduta da una facciata a due ordini in pietra serena, ornata da tre statue in terracotta del perugino Valentino Martelli, con la Trasfigurazione di Gesù tra i profeti Mosé e Elia (1579-80). L’interno della cappella è integralmente decorato da episodi della vita della Vergine, dipinti da Giovanni Wraghe di Anversa (1567) e da Nicolò Circignani da Pomarance (1569). La Crocifissione nella controfacciata è di Hendrick van den Broeck da Malines (1588). Il coro retrostante fu decorato da Giovanni Battista Lombardelli (1587) con i miracoli della Madonna di Mongiovino. Agli angoli della crociera sono quattro cappelle coperte da cupolini decorati da angeli musicanti. Prima ad essere decorata fu la cappella della Madonna del Rosario del perugino Orazio Alfani (1552); l’altare è stato ridipinto da Antonio Castelletti da Paciano nel 1810. Seguono in ordine di tempo l’altare della Deposizione di Hendrick van den Broeck da Malines (1564); l’altare della Resurrezione di Nicolò Circignani detto il Pomarancio (1569); l’altare dell’Ascensione di Hendrick van den Broeck da Malines (1585-86). Il toscano Salvio Savini ha decorato le due nicchie ai lati dell’organo (1590), una delle quali conserva un gruppo scultoreo con la Crocifissione del perugino Giovanni Andrea Patrizi (1590).

Mongiovino Sanctuary, interior decoration

The Madonna di Mongiovino sanctuary houses the most important late XVI century fresco in the region, the greater part of which is the work of painters summoned from Tuscany, the Marches and the Low Countries. The church has a square layout with an inscribed Greek cross. The central hall has a dome on a tall drum resting on four pillars; on the ceiling there is a Coronation of the Virgin by Mattia Batini from Città di Castello (1709). The entrance to the Madonna chapel is on the eastern side. The chapel houses the Marian shrine that inspired the construction of the sanctuary. The façade on this side is in two layers of pietra serena stone, decorated with three terracotta statues by Valentino Martelli from Perugia depicting the Transfiguration of Christ between the prophets Moses and Elijah (1579-80). The interior of the chapel is entirely decorated with episodes from the life of the Virgin, painted by Giovanni Wraghe di Anversa (1567) and Nicolò Circignani da Pomarance (1569). The Crucifixion on the counter-façade is by Hendrick van den Broeck da Malines (1588). Giovanni Battista Lombardelli decorated the choir at the back with the miracles of the Madonna of Mongiovino (1587). There are four chapels in the corners, each with their own small domes decorated with angel musicians. The Madonna of the Rosary chapel was initially decorated by Orazio Alfani from Perugia (1552); the altar was repainted by Antonio Castelletti da Paciano in 1810. The Deposition altar was decorated by Hendrick van den Broeck da Malines (1564), the Resurrection altar by Nicolò Circignani known as il Pomarancio (1569) and the Ascension altar by Hendrick van den Broeck da Malines (1585-86). The Tuscan Salvio Savini decorated the two niches on the sides of the organ (1590), one of which houses a sculpture depicting the Crucifixion by Giovanni Andrea Patrizi from Perugia (1590).

_________

Castello di Mongiovino Vecchio

Castello di vetta in una splendida posizione panoramica, fu costruito dal Comune di Perugia nel 1312 su richiesta degli abitanti di San Martino dei Cerreti, villa nei pressi del santuario di Mongiovino. L’anno seguente, di ritorno da una ambasciata a Siena, il podestà  di Perugia passò per Mongiovino e costatò «che il luogo era di molta importanza, et che qualunque volta vi fosse in piede il castello, la città n’haverebbe grandissima commodità» (Pellini 1664), trovandosi ad essere un passaggio obbligato per tutti coloro che avessero varcato i confini del contado venendo dalle terre di Chiusi o del lago. Per popolare il castello, i magistrati perugini comandarono a tutti gli abitanti della sottostante valle del Nestore che vi dovessero costruire case e che vi andassero ad abitare, promettendo in cambio esenzioni fiscali per un biennio e minacciando sanzioni ai trasgressori. Il fatto più eclatante della storia di Mongiovino fu un fatto d’arme accaduto nel 1643, quando le truppe papaline capitanate da Vincenzo della Marra si scontrarono contro l’esercito fiorentino di Ferdinando II de’ Medici, comandate dal fratello Mattias, e subirono ingenti perdite. Il castello ha conservato parte della cinta muraria e un’alta torre merlata. Ben conservata è la chiesa di Santa Maria Assunta, al cui interno sono stati riportati alla luce numerosi affreschi votivi risalenti ai secoli XIV e XV. Sullo scorcio del Cinquecento – la data 1589 si legge sotto una Crocifissione – le confraternite del Santissimo Sacramento e della Morte vi rinnovarono gli altari, sacrificando i dipinti primitivi.

Old Mongiovino Castle

The views from this hill top castle are breathtaking. The Comune of Perugia built the castle in 1312 at the request of the inhabitants of San Martino dei Cerreti, a villa near where the Mongiovino Sanctuary now stands. The following year, on his return from the embassy in Siena, the governor of Perugia stopped off at Mongiovino and declared that “the area was very important, and that as long as the castle stood it would be of great use to the city” (Pellini 1664). Anyone approaching Perugia from Chiusi or from the lake would be seen from the castle. To populate the castle the Perugia magistrates ordered all the inhabitants of the Nestore valley below to build houses there and to move into them, promising financial incentives in return and threatening sanctions against anyone who didn’t comply. The most dramatic event in the history of Mongiovino occurred in 1643, when the troops of the papal state, led by Captain Vincenzo della Marra, clashed with Ferdinand II’s Florence army, under the command of his brother Mattias, suffering huge losses. Part of the castle walls and a tall tower with battlements are still standing today. The Santa Maria Assunta church is still in good condition: numerous votive frescoes dating back to the XIV and XV centuries have been rediscovered inside. At the end of the XVI century – the date 1589 can be read beneath a Crucifixion – the brotherhood of the Most Holy Sacrament and the brotherhood of Death renovated the altars, removing or covering the original paintings and lending a more decorative appearance to the church.

 _________

Tratto dalla guida “Panicale in Umbria: il castello e il suo territorio” di S. Caciotto e E.Lunghi

Per gentile concessione di ELVIO LUNGHI e Sabrina Caciotto